Giorno 3 – 10 dicembre
Buenos Aires
Il giorno è dedicato alla visita della città.
Noi non abbiamo avuto problemi nè a dormire nè con il jetlag, quindi ci alziamo di buon ora e partiamo per una passeggiata, muovendoci ogni tanto con i taxi locali.
Costano poco, si trovano sempre e basta chiamarli alzando il braccio a bordo strada.
Abbiamo quindi visto dall’esterno il teatro Colon per poi dirigerci verso Plaza general saint Martin e la strada pedonale Florida.
In quest’area è possibile (e quasi doveroso) visitare la libreria El Ateneo. E’ una libreria non enorme ma davvero particolare perchè si trova all’interno di un ex teatro.
Abbiamo poi ripreso la passeggiata dirigendoci verso il museo historico National (non siamo entrati), Plaza de Mayo, casa Rosada, centro culturale Kirchner e verso la zona turistica di Puerto Madero. Quest’area è piena di locali molto carini e penso sia meglio visitarla verso sera, con una temperatura più mite e un po’ più di vita.
Rientriamo in hotel per la pausa pranzo passando nuovamente per via Florida alla ricerca del negozietto di empanadas che avevamo visto al mattino. Dopo un po’ di vagabondaggio riusciamo a trovarlo! “Sabores Express Artesanos Del Sabor”, prendiamo 4 empanadas, una bottiglia di pepsi e una di acqua per un totale di ben 720 pesos, circa 4euro. Un vero affare, soprattutto perchè sono BUONISSIME!
Con queste temperature restare fuori anche a pranzo diventava impegnativo, per questo abbiamo optato di fare pausa in albergo, come gli anziani :)

Nel pomeriggio prendiamo il taxi e ci facciamo lasciare ai giardini giapponesi, all’interno del quartiere Palermo. Sono molto curati, ci sono diverse piante orientali, un ristorante, una mostra sugli origami in cui mettono a disposizione anche tavoli, foglietti e istruzioni per farne uno, esposizione di dipinti e delle passerelle per camminare attraverso i laghetti e ammirare le bellissime carpe.
Ci spostiamo poi, sempre con un taxi, al MALBA, il museo di arte latinoamericana. Noi ci proviamo sempre nei nostri viaggi ma ogni volta che entriamo in un museo di arte moderna ne usciamo sempre disorientati, sicuramente mai impressionati…a parte qualche opera tante cose per noi non avevano senso, non siamo riusciti ad apprezzarle. Puntavamo su Frida Kalo ma nulla rispetto ad una sua mostra vista a Genova.
Ma ormai si è fatta l’ora di cena, per cui guardiamo nella lista dei consigli fornita dalla nostra agenzia e ci mettiamo in marcia verso quello che ci ispira di più! Gli orari italiani non combaciano con quelli Argentini, quando arriviamo a destinazione era ancora presto e soprattutto sembrava proprio chiuso, così riprendiamo l’elenco e ne scegliamo un altro, che non è poi così vicino ma tanto è “presto”! Arriviamo in zona e vediamo una folla di gente, praticamente il ristorante era nel mezzo ad un concerto! Ci facciamo strada a fatica, ma nulla, il locale non c’è più…a questo punto Elena iniziava a dare segni di cedimento e ci siamo fermati nel primo posto che ci ispirava e qui abbiamo iniziato a capire le porzioni degli argentini…Elena ha ordinato una cotoletta alla Napoletana, che sarebbe la nostra pizzaiola, che era il doppio della sua faccia! Inutile dire che ha perso e con grande dispiacere ne ha dovuta lasciare metà. E’ rimasta talmente traumatizzata che non ha più ordinato cotolette per tutto il viaggio :D