Un anno fa abbiamo raggiunto il Rifugio Gnifetti, i nostri primi metri di neve con i ramponi ai piedi…eravamo emozionati, contentissimi..e parlando di prossime mete, Simone ha puntato un nuovo obiettivo: Capanna Margherita!!
Sono sincera, inizialmente mi sembrava una cosa troppo grande per me, ma allo stesso tempo troppo bella, così rientrati dal rifugio siamo andati ad informarci direttamente dalle Guide di Gressoney, successivamente abbiamo letto articoli, visto video..e deciso di provarci (o meglio, io ho capito che potevo farlo, Simone ne era già convinto!)
Non avendo alcuna base alpinistica e non essendo mai stati a quelle altitudini abbiamo cercato di fare scelte consapevoli per garantire una bella esperienza!
1° Abbiamo prenotato una guida, nel nostro caso di Gressoney (410€ + 40€/persona) perchè anche se il percorso di per se non presenta difficoltà, ci sono crepacci, il meteo può cambiare repentinamente, si cammina in cordata..mai sottovalutare la montagna ma rispettarla sempre, e affrontarla con consapevolezza!
2° Abbiamo effettuato circa 5 trekking prima di Capanna Margherita, cercando di fare almeno 1000 mt. di dislivello (Simone un po’ meno, con la scusa di dover andare a lavorare in Cina… :D)
3° Siamo arrivati a Gressoney 5 giorni prima della salita e abbiamo organizzato la notte al Bivacco Lateltin per passare un po’ di ore e dormire a 3100 mt. (oltre all’allenamento per le gambe…ma di questo ne ho già parlato nell’articolo dedicato :)) abituandoci così all’altitudine.
MA ORA…VENIAMO AL GRANDE GIORNO!!
Martedì alle 14:30 appuntamento con la Guida a Staffal, facciamo i biglietti per Indren (40€ a testa) e iniziamo l’avvicinamento!
Al Passo dei Salati veniamo subito accolti da alcuni stambecchi! Scesi dal terzo e ultimo impianto prendiamo il sentiero per il rifugio Mantova (abbiamo scoperto dopo essere di proprietà delle guide di Gressoney, e quindi la decisione di non farci dormire al Rifugio Gnifetti, leggermente più vicino rispetto a Capanna Margherita), la guida parte e noi arranchiamo dietro…mica vuoi fare subito brutta figura! Anche se passiamo su alcune tracce innevate non usiamo i ramponi, la neve è molto molla e non è una zona ripida (per la gioia di Simone, che non sentiva l’appoggio molto sicuro!) Dopo 40 min arriviamo….ci dice che se saliamo così l’indomani non avremo problemi…..io ho precisato che con quel ritmo non ci sarei certo arrivata :D
Anche qui uno stambecco ci da il benvenuto…altro che le reception di hotel di lusso..! E a proposito di lusso..abbiamo una camera da tre posti solo per noi 2…davvero comodo!! Appena arrivati si scende al deposito dove si lascia l’attrezzatura (ci sono anche dei termosifoni per poter asciugare scarponi/magliette…) e si sceglie un paio di comode crocs! Prima di cena facciamo due passi fuori….si ammira il ghiacciaio alle nostre spalle e la valle di Gressoney che si apre sotto di noi!
Verso le 19:30 iniziano a servire la cena nella sala tutta in legno, fatta di tavoloni e circodata da una splendida vetrata. Abbiamo mangiato bene, si può scegliere tra due primi (risotto/minestra), due secondi (arrosto con patate/mix messicano con sugo, fagioli..), e come dolce macedonia con gelato!
Prima di andare a letto la Guida ci ha sistemato i ramponi, ci ha rassicurati sul giorno successivo (lo ammetto…ero molto emozionata/tesa e a quanto pare lo davo a vedere :)), ha controllato che non avessimo troppe cose inutili nello zaino, e abbiamo concordato la partenza: h4:00 colazione e h.4,30 partenza!
Facendo tesoro dei suoi consigli abbiamo rifatto gli ZAINI: un piumino (mai usato), un pacchetto di zenzero, una barretta (mai mangiata), ridotto a meno di 1lt l’acqua nel camelbak, un thermos di tè caldo in due, occhiali da sole, Simone la reflex, io la GoPro e batteria di ricambio.
Abbiamo anche preparato l’ABBIGLIAMENTO per la partenza: pantaloni e maglia terminca, pantaloni da trekking, maglietta, pile, giacca in goretex, berretto e guanti (io sono freddolosa e ho usato quelli da sci).
Abbiamo riposato abbastanza, io un po’ meno, essendo tutto in legno ho sentito diverso movimento, Simone invece ha fatto una delle sue migliori dormite! Anche se la sveglia è per le 3:45 non serve impostarla…praticamente tutto il rifugio si alza per quell’ora!
La colazione è varia: uova, prosciutto, pane, fette biscottate, burro, nutella, marmellata, succo, caffè, latte, tè ecc…. in più lasciando il thermos la sera precedente, al mattino te lo fanno trovare col tè caldo!
Andiamo nel deposito, ci mettiamo l’imbrago, gli scarponi, usciamo e nel buio e nel silenzio della montagna infiliamo i ramponi, la guida ci lega per la cordata, luce frontale accessa……h 4.40 SI PARTEEEEEEEEE!!!!
Si inizia subito con una bella salita, la traccia in basso poi è rovinatissima, colpa delle alte temperature di questi giorni. Superiamo il rifugio Gnifetti e proseguiamo fino alla prima pausa, dove la pendenza si addolcisce un po’…giusto tre minuti per riprender fiato e si riparte. Ormai si è fatto giorno, la luce del sole ha preso il posto della notte, il bianco del ghiacciaio risplende e sotto di noi si illuminano i monti…bellissimo!
Ripartiamo, passiamo tra qualche crepaccio, spesso nascosto, e riprendiamo una lunga salita fino ad arrivare sotto al Cristo delle Vette….imponente si staglia alla nostra destra!
Seconda pausa, richiedo i nomi di qualche vetta che la guida aveva provato a mostrarci prima, ma io ero troppo concentrata a respirare e andare avanti, per mostrare la dovuta attenzione :D E intanto…..i NOSTRI PRIMI 4000MT!!! Inizio a festeggiare questo risultato…per scaramanzia :)
Ripartiamo, finalmente un tratto pianeggiante, le gambe recuperano, io e Simone riusciamo addirittura a scambiare due parole :D La passeggiata dura poco…..inizia una salita tosta e lunga, taglia la montagna come una grossa V in orizzontale! Smettiamo di parlare, io non so se concentrarmi sulla respirazione, guardare i miei piedi o quelli della guida, incitarmi da sola ripetendomi che il più era fatto, dividere la salita per piccoli obiettivi (ad esempio arrivare al cambio di direzione..che non arrivava mai), canticchiare nella mente o distrarmi in qualunque altro modo…e ho scoperto di essere bipolare: “Dai Ele…grande, sei qui stai bene, sei in forma” a “Ma perchè? Ma chi me l’ha fatto fare, non ce la faccio più sto morendo”.
In tutto ciò ho iniziato a sentire l’imbrago strattonare in avanti, la corda tesa come quella di un violino……a me spiaceva ma le soluzioni erano due…o la guida rallentava…o continuava ad avermi mezza al traino….ha optato per la seconda :D
Verso la fine, dopo il cambio direzione, non ne potevo più…senza aprir bocca, se ne è accorto anche Simone che era dietro di me..per come camminavo..o per lo meno per come cercavo da avanzare :D Ha anche provato a darmi una mano, sentivo spingere dallo zaino…sono una vergogna :)
Ad un certo punto con un filo di voce ho provato a dire “Scusa….è prevista una pausa??”. Ancora qualche passo e si…ci siamo fermati….alziamo lo sguardo ed eravamo esattamente sotto alla Capanna Margherita!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Ancora un ultimo sforzo…BREVE MA INTENSO…L’ultimo tratto è davvero ripido, ma ormai la vedi….e 16min dopo siamo ARRIVATIIIIII!!!!!!!!
Non potevo crederci, che emozione…..io per poco non mi metto a piangere…CE L’ABBIAMO FATTA: CAPANNA MARGHERITA, IL RIFUGIO PIU’ ALTO D’EUROPA!!!
Fermo il tracciato del gps…abbiamo impiegato h.3:44!!! Ho ricevuto anche un “pat pat” sulla testa, come si fa con i bambini, da un signore :) Mai avuto un passo simile…neppure al livello del mare…bravi noi e brava la guida…molto attenta ai tempi, anche perché le previsioni svizzere davano temporale nel pomeriggio, e noi arrivando presto ci siamo goduti un rifugio quasi vuoto e un panorama da togliere il fiato…sembrava di avere tutto il mondo sotto di noi! Ci siamo tolti i ramponi e ci siamo rifocillati..mai avrei pensato di trovare una simile cucina in un rifugio d’alta quota…io ho preso un’ottima pizza margherita, mentre Simone una mega fetta di torta alle mele, non solo buona ma degna di un impiattamento da chef…il tutto accompagnato da tè e cioccolata caldi!! Stavamo benissimo, nessuna difficoltà con l’altitudine!
Abbiamo scattato qualche foto, poi la guida si è subito rimessa in marcia, e abbiamo capito che purtroppo era il momento di rientrare…ancora col sorriso stampato in faccia!!
Per il primo tratto le parti si sono invertite..Simone che apriva la cordata e per ultimo la guida (caso mai avessimo deciso di rotolare verso valle), è stato bravissimo, nonostante gli incroci con cordate che iniziavano ad arrivare!
Con un ritmo decisamente diverso affrontiamo la prima discesa, il pianoro…li ci fermiamo per togliere diversi strati, ormai iniziava a fare caldo, e sarebbe solo aumentato. Simone è riuscito a fare qualche ultima foto, praticamente di straforo..e poi via, niente più soste fino al rifugio Mantova! La neve era sempre più “pappa”, bisognava fare molta più attenzione nel tratto dei crepacci, e proprio restando in tema di sicurezza…abbiamo incrociato una cordata di 14 (si ho scritto QUATTORDICI) persone..la guida non aveva parole, ha pure scattato una foto!
La discesa è tutta un’altra cosa, ma tra la neve mezza sciolta, tra le gambe stanche dall’andata e l’adrenalina che stava scemando…una volta rientrati al Mantova il nostro cuore averebbe voluto fare una luuuuunga pausa….ma la ragione ha fatto si che recuperassimo solo il sacchetto lasciato la mattina e ci rimettessimo in moto….ecco il tratto Mantova-Indren in questo momento mi è sembrato lunghissimo…è anche scappata qualche scivolata tra me e Simone…non ma non eravamo stanchi!
Siamo riusciti però a prendere la funivia di rientro a Indren per le 12:00, arrivando così a Staffal prima della chiusura degli impianti per la pausa pranzo!!
Abbiamo concluso con una fresca insalata nel bar all’arrivo degli impianti…la parte più difficile è stata poi alzarsi dal tavolo :)
Che giornata..non so se a parole sono riuscita a descrivere le emozioni che abbiamo provato, le bellezze che i nostri occhi hanno potuto ammirare e la soddisfazione per il nostro obiettivo raggiunto!
ALLA PROSSIMA AVVENTURA!
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Dati del trekking
Distanza percorsa: 11.07 Km
Durata trekking: 6:25 ore
Dislivello +: 1160 metri
Dislivello -: 1160 metri
Difficoltà: F (Facile – Nessuna difficoltà particolare, ma l’utilizzo di materiale d’alpinismo (casco, corda, ramponi, piccozza) può essere necessario.)
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