Racconto della salita (e discesa) al Monviso attraverso la Via Normale, da persone normali
Tra una chiacchiera e l’altra, non so bene come, complice anche un collega di Simone, Fabio, a luglio abbiamo deciso di provare a salire sulla vetta del Monviso!
Sentite diverse guide abbiamo scelto Michele, un ragazzo giovane, preparato e disponibile che ci ha accompagnato in questa avventura!
Abbiamo lasciato le auto a Pian del Re mercoledì 18 agosto, verso le 15:00. Fatte le dovute presentazioni ci incamminiamo e in poco più di due ore siamo al Rifugio Quintino Sella. Il tempo non è dei migliori, solo nebbia…ma a noi interessa solo il meteo di domani!!
La cena non è delle migliori sinceramente, in compenso la camerata è super silenziosa, temperatura perfetta e se non fosse per l’agitazione del giorno dopo avrei anche potuto dormire benissimo…avrei!!
Sveglia alle 3:45, colazione e alle 4:30 eravamo pronti per partire!! Il primo tratto è molto semplice, in falsopiano, poi si inizia a salire con qualche tornante e un traverso a sinistra che porta all’attacco della ferrata (questo ultimo tratto lo facciamo in conserva). La cosa positiva del buio è che non vedi nulla, solo la parete accanto e il sentiero di fronte, quindi si affronta tutto senza problemi e paure :D
Una volta terminata ci troviamo in cima al Passo delle Segnette, dietro di noi un panorama splendido, l’alba stava iniziando a fare capolino sopra ad un mare di nuvole.
Ci sleghiamo e torniamo a camminare in libertà, iniziamo la discesa verso il Vallone delle Forcioline, si prosegue quindi sulla destra con una pendenza dolce ma tutta pietraia. Al termine di questo tratto la salita si fa decisa, sono circa 50m di dislivello ma il sentiero ripido è reso più faticoso da i detriti che rendono gli appoggi scivolosi.
Si raggiunge il bivacco Andreotti e si prosegue fino ad arrivare all’attacco vero e proprio di questa imponente montagna! Io ero già molto stanca, non avrei dovuto chiedere quanto mancava… 2ore!!!

Non c’è tempo da perdere (lo so, non mi fermo ma sono lenta…devo lavorare ancora molto su questo lato), ci leghiamo, lasciamo le bacchette alla base del sentiero e partiamo! Sono principalmente gradoni, alternati a brevi tratti di sentiero in cui si procede aiutandosi con le mani. Non avrei dovuto chiedere alla guida quanto mancava alla vetta, sembrava così vicino…sembrava!! Superiamo alcuni passaggi caratteristici come “I Fornelli”, iniziamo ad incrociare alcune persone che scendono e finalmente davanti ai nostri occhi vediamo la croce!! (Una vera visione :D)
Ci riposiamo un pochino, mangiamo una barretta, facciamo le foto di rito, ammiriamo lo splendido mare di nuvole sotto di noi, i vari 4000 che svettano in lontananza ma poi arriva presto il momento di ripartire. Abbiamo impiegato “appena” 5:30h per salire, sono le 10:00 e non possiamo attardarci.
La cordata si inverte, parte Fabio, seguito da Simone, Elena e infine la nostra paziente guida! La discesa ha un impatto emotivo diverso…sei obbligato a vedere i vari passaggi, l’esposizione…io sembravo una gelatina che scivolava lungo il pendio…
Non siamo state delle gazzelle ma piano piano e con un discreto sforzo di braccia terminiamo il primo tratto. Recuperiamo le bacchette e restiamo in conserva ancora per il primo tratto in discesa. Mi dicono di lasciare andare le gambe ma io ho paura di non recuperarle più e di franare rovinosamente a valle… all’altezza del bivacco Andreotti facciamo una breve pausa, riprendiamo con ancora un tratto ripido prima di ritrovarci nel vallone. Il sentiero se non è su gradoni è su sfasciumi, se non è su sfasciumi è su pietraia, non permette mai di prendere un vero ritmo o far andare un po’ le gambe, nemmeno in discesa (parlo per i principianti, non per i simil stambecchi che salgono fischiettando, con le mani dietro la schiena).
Terminato il vallone si sale nuovamente al passo delle Segnette, noi proprio non ci ricordavamo di essere scesi così tanto all’andata e trovarci davanti a questa ultima salita è stato traumatico :D
A questo punto siamo tutti a pezzi, ma prendiamo un respiro e affrontiamo l’ultimo tratto in cui bisogna ancora prestare attenzione, la ferrata (maledetta ferrata)! Affrontata in discesa, stanchi e con una nebbia che non era abbastanza fitta per non vedere sotto…sembrava non finire più :)
Passato questo tratto, il sentiero finalmente si fa semplice, ripercorriamo il falsopiano (al ritorno molto più falso che all’andata) e finalmente arriviamo al Rifugio Quintino Sella!!
Ce l’abbiamo fatta!!
Brindiamo, sorridiamo…ma la pacchia finisce presto…l’auto è a Pian del Re!!
Simone ancora mantiene una certa dignità, io e Fabio ci alziamo dalle panche scricchiolando, ci rimettiamo lo zaino in spalla e iniziamo questa ultima discesa.
Sarebbe anche corta, ma siamo davvero lenti e devastati :D Non vi diciamo quanto abbiamo impiegato arrivare alla base :D
E’ stato bellissimo, faticosissimo, entusiasmante e ora ogni volta che vedremo il Monviso svettare davanti a noi potremo dire di esserci stati!! Davvero tanta soddisfazione!!
Io per un po’ non voglio più vedere pietraie :D
Bravi tutti, soprattutto la nostra guida Michele che ci ha supportati, sopportati, spronati (soprattutto me) e che ci ha fatto anche delle splendide foto!!
Dati del trekking – Rifugio / vetta / rifugio
Distanza percorsa: 11:33 Km
Durata trekking: 10:35 ore
Dislivello +: 1758 metri
Dislivello -: 1758 metri
La più bella è forse realistica descrizione che ho letto .
Veramente complimenti, solo 1 cosa :i passaggi di 2 e 3 grado in discesa erano impegnativi o vi siete calati?
Grazie del commento! Ci fa molto piacere leggere che le nostre avventure possono essere utili ad altri.
Noi eravamo con la guida e legati in conserva, i passaggi in discesa più ripidi li abbiamo affrontati dearrampicando.
Abbiamo anche visto alcune cordate affrontarli in corda doppia o calati dalla guida, dipende dal tempo a disposizione e dalla sicurezza che uno ha nei piedi.