Finalmente, dopo 60 giorni chiusi in casa a per il lockdown causato dal virus COVID-19, abbiamo potuto riprendere con le nostre uscite nella natura!!
E’ stata una boccata d’aria fresca, attesa e ricercata per così tanti giorni.
La scorsa settimana abbiamo fatto una camminata tranquilla sulle colline del Monferrato, vicino casa, giusto per ambientarci un po’ e rimettere in moto i muscoli delle gambe e dei polmoni.
Fatta qualche ricerca su internet e informati sulla situazione neve abbiamo deciso per il Rifugio Remondino, nelle valli Cuneesi.
Superate le terme di Valdieri, dopo pochi km, abbiamo raggiunto un primo posteggio, Gias delle Mosche. Un consiglio dopo esserci stati è di non parcheggiare la macchina nella prima piazzola in cui sono segnati dei sentieri (dove abbiamo parcheggiato noi) ma proseguire e fermare il mezzo nella seconda :).
Fin qui la strada è asfaltata ma per chi ha un’auto alta o se la sentisse, può proseguire fin al Pian della Casa, risparmiandosi un’ora di cammino, molto tranquillo, ma è sempre un’ora di andata e una di ritorno da prendere in considerazione… al ritorno vorresti trovare l’auto lì!
Ci mettiamo in cammino da Gias delle Mosche (1592mt) verso le 9:30. Finalmente lo zaino in spalla! Il primo tratto è leggermente in salita, ma molto dolce, in cui strada sterrata e asfaltata si alternano. Si iniziano già a vedere le prime marmotte e i primi camosci…la giornata promette bene!
Arrivati a Pian della Casa troviamo tantissime auto, avevamo paura di trovarci in mezzo a molte persone, invece abbiamo incrociato sei persone in sei ore!
Da questa bellissima valle verde e pianeggiante, circondata dai monti, parte il sentiero vero e proprio, sulla sinistra, dove si trovano le indicazioni.
Per tutto il percorso, il sentiero è bello largo, battuto e non si può sbagliare strada! E’ spesso a gradoni e discretamente ripido.
Il percorso, se affrontato in estate è abbastanza impegnativo perchè non c’è mai ombra, si è costantemente esposti al sole! Fate attenzione!
La temperatura di oggi era perfetta!!
Appena partiti, un branco di camosci ci attraversa la strada, le marmotte sbucano alternate dalle loro tane e ci guardano con sospetto. Per noi la giornata sarebbe stata già splendida così… ma il meglio doveva ancora venire!
A circa metà percorso abbiamo trovato il sentiero coperto da una chiazza di neve, si può aggirare o passare sopra senza alcuna difficoltà! Al ritorno abbiamo provato a scivolare col sedere ma era troppo molle… :)
Poco dopo Simone mi dice “Ele guarda dietro”. Io mi giro, istintivamente guardo in lontananza…e invece no! Ci sono 2 stambecchi, proprio accanto a noi!!! Erano vicinissimi…altra pausa, foto obbligata!
Riprendiamo, io a fatica…in quarantena ci siamo allenati tutti i giorni, ma probabilmente per me non è bastato, non ero più abituata a camminare, non mi sono mai sentita così fuori forma :(
L’ultimo tratto si fa ripido, ma ormai il rifugio è lì, sopra le nostre teste!! Negli ultimi metri troviamo la neve, ma anche in questo caso non è un tratto pericoloso e facendo comunque attenzione ci avventuriamo!
Abbiamo seguito qualche impronta ma bisognava fare molta attenzione a dove si mettevano i piedi perché in alcuni punti si sprofondava molto (Al ritorno ho avuto qualche secondo di panico andando giù fino alla vita…avevo l’impressione di restarci bloccata…ma col supporto psicologico di Simone, che ha dovuto trattenere la risata, ne sono uscita senza problemi :) ).
Arrivati finalmente in cima, la vista non è di quelle che tolgono il fiato ma sicuramente molto bella!! E poi eravamo circondati da stambecchi… siamo entrati in punta di piedi in casa loro…abbiamo fatto una sosta per pranzare e a poco a poco sono arrivati tutti davanti a noi, a 5/6 metri…uno spettacolo!!! Panino, montagne, neve e stambecchi….cosa volevamo di più???
Stavamo per andare via quando girato l’angolo due di loro si stavano rincorrendo, venendo proprio nella nostra direzione! ok dai, magari proviamo ad andar via dall’altro lato del rifugio…non si sa mai :)
A parte la mia crisi iniziale descritta sopra, iniziamo la discesa, incrociamo di nuovo i nostri amici stambecchi che sbucano da sotto una roccia, un camoscio solitario, le solite marmotte che fanno cucu dalle loro tane.
Anche il branco di camosci incontrati all’andata, ci attende alla fine della discesa… che giornata!!!!!!
Per animali, natura, vista e pace è stato sicuramente un sabato spettacolare… fisicamente per me è stata una sofferenza, ma passa in secondo piano!!
Sono riuscita a farmi venire le bolle alle mani dove tenevo le racchette, avevo i piedi che oltre alle bolle mi facevano proprio male (non sono abituata a scarponi rigidi), ero talmente disperata che appena raggiunto l’asfalto ho camminato scalza e sono rinata! :)
E non parliamo della mia forma fisica a salire… Povero Simo!!
Altra cosa importante che ho sempre fatto fino all’anno scorso…ma oggi no…ricordatevi sempre crema solare e berretto!!!
Il sole è una brutta bestia anche se l’aria è fresca.
Come dicevo prima, ne è assolutamente valsa la pena!! Dopo mesi chiusi in casa in una mansarda in centro città, abbiamo apprezzato il trekking forse ancora di più, ne avevamo proprio bisogno e le aspettative sono state non solo soddisfatte ma superate alla grande!
Siamo arrivati alla macchina verso le 16:00. Sfiniti ma felici!
Speriamo sia solo l’inizio di tante uscite!
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Dati del trekking
Prendendo come riferimento Gias delle Mosche:
[Salita]
Distanza percorsa: 5.75 Km
Durata trekking: 3:30 ore (le tabelle danno 3 ore ma noi ci siamo fermati per scattare divere foto)
[Discesa]
Distanza percorsa: 5.75 Km
Durata trekking: 3:10 ore
Dislivello +: 870 metri
Dislivello -: 870 metri
Da Pian della casa togliete circa 1 ora.
Nessuna difficoltà lungo il sentiero se non data dal dislivello.
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