Salita al Col Pinter tra stambecchi e marmotte

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Si parte!

Quest’oggi era in programma, nella valle di Gressoney, la salita ai rifugi Gnifetti e Mantova, vedendo però il meteo, abbiamo deciso di cambiare meta e affrontare un percorso più semplice, in modo da “scaldarci” per la salita di domani.

Sveglia alle 7:00 per trovarci carichi e pronti all’inizio del sentiero per le 8:00. L’idea è quella di andare all’Alpenzu (un’oretta di cammino) ed eventualmente proseguire verso il Testa Grigia (circa 5 ore), tutto in funzione di come stavamo fisicamente e di come si metteva il tempo. Posteggiamo l’auto a pochi metri dall’inizio del sentiero, ci vestiamo un po’ spessi perchè il tempo minacciava pioggia ed era abbastanza fresco e ci avviamo! 

Dopo qualche minuto di salita, spunta un timido sole che basta per farci iniziare a sudare, tempo del primo cambio! Via le giacche, i gilet e accorciamo i pantaloni.

Neanche il tempo di ripartire in mezzo alla natura che tra le fronde di alcuni alberi di fronte a noi, spunta la testa di un camoscio! Non abbiamo fatto in tempo a prendere i telefoni o la reflex per immortalarlo che era già sparito. E’ comunque stato un incontro inaspettato, soprattutto perchè eravamo appena partiti!

Alpenzu

Alle 9:00 come previsto arriviamo all’Alpenzu, leggiamo i cartelli che indicavano nuove destinazioni e proseguiamo quindi per il Col Pinter, senza sapere esattamente quanta strada ci fosse…

Continuando a salire, abbiamo potuto ammirare una natura incontaminata dove gli unici interventi dell’uomo, sono caratterizzati dalla fabbricazione di alcuni alpeggi, molti dei quali ancora in uso.

All’alpeggio Loasche (mt 2364) decidiamo di fare una pausa per sgranocchiare qualcosa, anche se erano solo le 11:30. Un panino a testa (prosciutto, pomodoro, insalata e maionese per Elena e speck, insalata e maionese per Simone) e un paio di quadretti di cioccolato, ci hanno ridato le forze per continuare la salita, nonostante avesse iniziato a piovere. Secondo cambio d’abito! Gilet e giacche per ripararci dalla pioggia e dal vento tagliente.

Dobbiamo essere sinceri, ci siam chiesti se continuare a salire nonostante la pioggia o no…. per fortuna siamo due testoni che quando si mettono in testa un obiettivo, cercano di raggiungerlo! Quindi ci siam rimessi in marcia!

La marmotta

Il Col Pinter iniziava a farsi vedere e con lui, anche delle nuvole sempre più grige e minacciose… ma sulla destra notiamo qualcosa che si muove! Una marmotta che faceva cucu fuori dalla tana! Bellissima!

Dopo alcune foto di rito, siamo ripartiti, la strada è sempre molto ben segnalata e non presenta particolari difficoltà se non la lunghezza e la salita costante che da questo momento, inizia ad essere ancora più decisa.

Uno dei 6 stambecchi

MA… “Guarda Ele!” (son le uniche parole che son riuscito a dire in quel momento), uno, Due, TRE…fino a 6 STAMBECCHI! Non li avevamo mai visti in cattività ed erano proprio a pochi metri da noi!
Uno spettacolo! Eravamo senza parole!
Abbiamo lasciato il sentiero (sempre rimanendo in sicurezza) per avvicinarci un po’ e scattare qualche foto!

 

Col Pinter

Carichi di gioia e stupore, affrontiamo l’ultimo tratto del percorso che ci ha portati in cima al Col Pinter (mt 2777).
Eravamo a 1 ora di cammino dal bivacco Lateltin e quindi ad un tiro di schioppo (30 minuti) dal Testa Grigia… la pioggia però ha deciso di farci desistere. Un conto è avventurarci ed essere determinati e testoni, un altro è mettere a rischio la propria sicurezza. 
La salita al colle Lateltin era abbastanza ripida e per raggiungere il Testa Grigia è presente una parte esposta con tutti i rischi che ne consegue, soprattutto in caso di pioggia.
Alle 13:10, a malincuore, abbiamo deciso di stringerci gli scarponi per affrontare al meglio la discesa e iniziare il rientro.

Non passano neanche 30 minuti che il cielo sopra il Testa Grigia si apre e l’azzurro del cielo si fa spazio tra le nuvole.
Ci siam chiesti se non fosse stato meglio aspettare perchè il raggiungimento della cima sarebbe stato fantastico, però dopo aver effettuato qualche conto sul tempo di salita, discesa e riposo, abbiamo confermato di aver preso la decisione corretta, anche in previsione dell’escursione di domani.

Terzo cambio! Scendendo il cielo si è schiarito ancora di più e il sole ha iniziato a scaldare in modo moooolto deciso! Via giacche e gilet fino all’arrivo.

Cavallo curioso!

Durante la discesa non abbiamo visto alcun animale selvatico ma la natura offre sempre grandi panorami e scorci, soprattutto su questa valle fantastica!
Gli unici animali che abbiamo potuto ammirare, son state delle mucche al pascolo e due cavalli molto curiosi che brucavano di fronte all’alpeggio Loasche.

Alle 13:45 e con una compagnia così simpatica, abbiamo deciso di mangiare i restanti 2 panini e altri due quadrati di cioccolata.

 

Ritorno con vista su Gressoney

Da questo punto fino all’arrivo, ci siam fermati per brevi soste, giusto per bere e/o per fare qualche foto.

Alle 16:00 siamo arrivati al parcheggio, abbastanza stanchi ma veramente felici per il trekking e tutte le esperienze inaspettate che ci sono state regalate da questo bellissimo posto.

 

  

Dati del trekking

Distanza percorsa: 13,44 Km
Durata trekking: 7:51 ore
Dislivello +: 1300 metri
Dislivello -: 1300 metri

Guarda tutte le foto e il video nella prossima pagina!

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